Freccia è un progetto della Comunità socio-terapeutica Arco sostenuta dalla Fondazione San Pietro Canisio che riguarda essenzialmente l’accompagnamento di alcuni giovani, già conosciuti in comunità e in casetta, nei loro percorsi di sviluppo e di autonomia di vita in piccoli appartamenti individuali sul territorio.
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Educatori di Arco, avranno l’incarico di sostenere e accompagnare il giovane realizzando insieme i seguenti compiti: ricercare e trovare un appartamento idoneo; sostenerlo nella sua emancipazione soprattutto dal punto di vista dell’autonomia di base, della gestione del denaro, della presa di contatto con i servizi; mantenere e promuovere il lavoro di rete; favorire il progetto scolastico/formativo; accompagnare nell’esplorazione delle possibilità culturali, sociali e di svago che la società offre.
L’appartamento che verrà messo a disposizione sarà il personale luogo di vita del giovane per tutta la durata del progetto e alla fine (compiuti ventanni), se lo vorrà e le sue risorse psico-sociali ed economiche lo permetteranno potrà diventarne il reale inquilino, rilevando il contratto d’affitto a suo nome.
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Vivere in un piccolo appartamento in autonomia a diciott’anni non è scontato né semplice; costituisce invece una grande sfida evolutiva e personale a trecentosessanta gradi. Per affrontare questa intrigante e coinvolgente sfida il giovane non sara solo, con lui ci saranno due educatori pronti a rispondere alle sue variegate richieste.
Per le piccole cose concrete: sturare un lavandino, sostituire il sacco dell’aspirapolvere, smaltire i rifiuti, riempire intelligentemente il frigo, dosare la giusta quantità di cibo, mantenere un minimo di ordine e pulizia, rispettare i turni della lavanderia e caricare la tessera...
Per i dilemmi più complessi: imparare a gestire la solitudine, trovare il proprio ritmo di vita, sapersi relazionare con i vicini, sapere a chi rivolgersi per i vari problemi, costruire dei rapporti sociali, aprire la corrispondenza e rispondere alle lettere quando necessario, far bastare i soldi fino alla fine del mese.
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Al giovane è richiesto di imparare ad assumersi la responsabilità delle sue decisioni, anche in merito a comportamenti a rischio, fermo restando che potrà certamente condividere con gli educatori i dubbi e insieme gestire al meglio la propria libertà.