La Comunità psico-educativa è una struttura residenziale a carattere temporaneo (12-24 mesi) per giovani di età
compresa tra 11 e 14 anni, accoglie otto utenti di entrambi
i sessi, in internato.
Si rivolge ai giovani che necessitano di protezione e cura, il cui sviluppo psichico richiede
un’attenzione specifica di tipo psico-socio-terapeutica, con particolare riguardo sia della ripresa dei percorsi
scolastici problematici sia delle altre sfere socio-relazionali ed emotive.
Il lavoro quotidiano è svolto da un’equipe multidisciplinare che si avvale anche di un’infermiera pediatrica e una scuola interna alla struttura . Un docente di materia e un docente di sostegno accompagneranno il giovane alla ripresa scolastica in una sede della regione con la quale vi sono regolari scambi e collaborazione.
Antonio Piotti
Direttore
Giada Valsangiacomo
Capo struttura
Lucia Negrini
Psicologa delle famiglie
Elena Negro
Psicoterapeuta
Marco Zambotti
Pedopsichiatra
Avvicinamento
Il percorso inizia con la segnalazione del giovane da parte di un servizio inviante (UAP, SMP) e si sviluppa attraverso tre fasi progressive. I primi approcci avvengono nella fase di avvicinamento, che prevede dei colloqui e la partecipazione ad alcune attività della strutturai. Questo consente al giovane e all'équipe di stabilire una prima conoscenza. La fase di avvicinamento prende il tempo necessario (1-3 mesi) per la valutazione del collocamento.
Prima fase
La prima fase è incentrata sull'accoglienza, l'inserimento in un nuovo contesto di vita il fidarsi e l'affidarsi.
L'ammissione porta alla firma del regolamento interno, finalizzato a predisporre il giovane alle proposte di lavoro in comunità. La settimana è strutturata dai laboratori, dalla scuola interna e dalla psicoterapia. Il lavoro educativo della quotidianità consente al giovane di acquisire ritmi di vita regolari e di vivere esperienze diversificate all'interno di una dinamica di gruppo. I contatti con l'esterno e con la famiglia, sono sostenuti e mediati dall'équipe.
Seconda fase
Dopo questo periodo d'osservazione, si passa alla seconda fase, la più lunga e corposa, in cui avviene la stesura del primo progetto terapeutico individualizzato, che consente di formulare una progettualità concreta attraverso obiettivi ed interventi, condivisi col giovane, la famiglia e la rete. Sono mesi di sviluppo in cui il giovane è "all'opera", attivando le sue risorse e sviluppando nuove capacita. Se possibile si riprende la frequenza scolastica con un progetto individualizzato.
I contatti con la famiglia sono ampliati e i congedi al domicilio avviati.
Terza fase
La terza fase è quella che si conclude con la dimissione. Quest'ultima è preparata anticipatamente grazie a mesi di sperimentazione e verifica in cui il giovane si confronta gradualmente nei suoi ambiti di vita. Le dimissioni avvengono con un rientro a casa o il passaggio ad un altro istituto .
TERAPIE
PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
Il lavoro terapeutico, individuale e di gruppo, è volto allo sviluppo di una maggiore capacità di reggere le tensioni interne ed esterne, promuovendo una maggiore consapevolezza del proprio mondo emotivo e dei propri conflitti interiori. Attraverso la possibilità di pensare ed elaborare la propria esperienza soggettiva, si sostiene il giovane nella ripresa del proprio percorso evolutivo.
PSICOTERAPIA DI GRUPPO
Con la mediazione e il sostegno di due terapeuti vengono affrontati temi di differente natura, con i quali i ragazzi si possono confrontare e attorno ai quali costruire un pensiero personale e di gruppo.
CONSULENZA PEDOPSICHIATRICA
Il pedopsichiatra si occupa di valutare lo stato psichico del giovane e la pertinenza di una terapia farmacologia.
LAVORO CON LE FAMIGLIE
Il lavoro con la famiglia prevede dei colloqui regolari in cui riflettere sul sistema famigliare e sulle relazioni. Sono altresì previste attività laboratoriali con la famiglia.
La famiglia è parte integrante della cura e del percorso del/la figlio/a.