Archetto

Archetto

Comunità psico-educativa Archetto

 La Comunità psico-educativa è una struttura residenziale a carattere temporaneo (12-24 mesi)

per giovani di età compresa tra 11 e 14 anni, accoglie 8 utenti di entrambi i sessi, in internato.

A chi è rivolto il servizio?

Si rivolge ai giovani che necessitano di protezione e cura, il cui sviluppo psichico richiede un’attenzione specifica di tipo psico-socio-terapeutica, con particolare riguardo alla ripresa dei percorsi scolastici problematici e alle sfere socio-relazionali ed emotive.

 

Cosa offre la Comunità

Équipe multidisciplinare

L’Équipe è composta da diverse figure professionali con differenti e precise funzioni, operanti in diversi spazi, ma tutti accomunati da un’unica progettualità. Si tratta di ruoli non equivalenti, non sostituibili l’un l’altro ma tra di loro necessariamente complementari, ciascuno con un’identità propria e ben riconoscibile e che, proprio per questo, crea quella comune.

Integrazione fra competenze

Pensiamo alla Comunità come a una risorsa terapeutica globale, grazie al funzionamento integrato: gruppo dei minori e gruppo degli operatori, in collaborazione con le famiglie e la rete sociale, costituiscono nel loro insieme il dispositivo di cura.

Fasi del percorso

Avvicinamento

Il percorso inizia con la segnalazione del giovane da parte di un servizio inviante (UAP, SMP) e si sviluppa attraverso tre fasi progressive. I primi approcci avvengono nella fase di avvicinamento che prevede dei colloqui conoscitivi e informativi e la partecipazione ad alcune attività offerte in struttura. Questo consente al giovane e all’équipe di stabilire una prima conoscenza. La fase di avvicinamento prende il tempo necessario (1-3 mesi) per la valutazione del collocamento.

Prima fase

La prima fase è incentrata sull’accoglienza, l’inserimento in un nuovo contesto di vita, si creano le basi per una relazione di fiducia che consente di fidarsi e affidarsi. L’ammissione porta alla firma del regolamento interno, finalizzato a predisporre il giovane alle proposte di lavoro in comunità e ad un comportamento consono per poterne beneficiare. La settimana è strutturata dai laboratori, dalla scuola interna e dalla psicoterapia. Il lavoro educativo della quotidianità consente al giovane di acquisire ritmi di vita regolari e di vivere esperienze diversificate all’interno di una dinamica di gruppo. I contatti con l’esterno e con la famiglia, sono sostenuti e mediati dall’équipe.

Seconda fase

Dopo questo periodo d’osservazione, si passa alla seconda fase, la più lunga e corposa, in cui avviene la stesura del primo progetto terapeutico individualizzato, che consente di formulare una progettualità concreta attraverso obiettivi ed interventi, condivisi con il giovane, con la famiglia e la rete. Sono mesi di sviluppo in cui il giovane è all’opera attivando risorse e sviluppando nuove capacità. Se possibile, si riprende la frequenza scolastica in una scuola della regione, con una particolare collaborazione ed un progetto individualizzato nei dettagli. I contatti con la famiglia sono ampliati e i congedi al domicilio avviati.

Terza fase

La terza fase è quella che si conclude con la dimissione. Quest’ultima è preparata anticipatamente grazie a mesi di sperimentazione e verifica in cui il giovane si confronta gradualmente nei vari ambiti di vita. Le dimissioni avvengono con un rientro a casa o con il passaggio ad un altro istituto.

Struttura della giornata

Terapie

Psicoterapia individuale

Il lavoro terapeutico, individuale e di gruppo, è volto allo sviluppo di una maggiore capacità di reggere le tensioni interne ed esterne, promuovendo una maggiore consapevolezza del proprio mondo emotivo e dei propri conflitti interiori. Attraverso la possibilità di pensare ed elaborare la propria esperienza soggettiva, si sostiene il giovane nella ripresa del proprio percorso evolutivo.

Psicoterapia di gruppo

Con la mediazione e il sostegno di due terapeuti vengono affrontati temi di differente natura, con i quali i giovani si possono confrontare e attorno ai quali costruire un pensiero personale e di gruppo.

Consulenza pedopsichiatrica

Il pedopsichiatra si occupa di valutare lo stato psichico del giovane e la pertinenza di una terapia farmacologia. Ne valuta lo stato di salute globale e, quando necessario, invia ad altri medici per esami e approfondimenti.

Lavoro con le famiglie

Il lavoro con la famiglia prevede dei colloqui regolari in cui riflettere sul sistema famigliare e sulle relazioni. Sono altresì previste attività laboratoriali con la famiglia. La famiglia è parte integrante della cura e del percorso.

Laboratori

Le attività proposte all’interno dei laboratori divengono terapeutiche perché orientate dallo sguardo clinico e dagli obiettivi psico-pedagogici rivolti a riabilitare le competenze necessarie alla ripresa evolutiva e, conseguentemente, al reinserimento scolastico. Ogni attività è condotta da uno specialista della materia che, coerentemente al progetto d’affidamento individuale e in stretta collaborazione con l’intera équipe, organizza nella forma e nel contenuto l’intervento, individuale o in piccoli gruppi, a seconda del percorso di ogni giovane.

Laboratorio immagine

Laboratorio grafico-pittorico

Laboratorio “la bottega”

Laboratorio orticolo

Laboratorio di Boulder e arrampicata

Laboratorio cucina

Laboratorio con gli animali

Équipe direttiva

Giada Valsangiacomo – Direttrice pedagogica

Dr. med. Marco Zambotti – Medico pedopsichiatra FMH e Direttore sanitario

Silvia Chianese – responsabile terapeutica e psicoterapeuta individuale dei ragazzi

Lucia Negrini – psicoterapeuta delle famiglie FSP-ATP

Contatti

Indirizzo: Cem Archetto Comunità psico-educativa, Via Antonio Brenni 7, 6850 Mendrisio

Tel: +41 91 (950) 10 91

Email: direzione.archetto@fdguanella.ch

Supporto a persone fragili e con disabilità

 Una comunicazione chiara, un linguaggio ampio e le regole della lingua facile sono un vantaggio per molte persone.

Abbiamo scelto una comunicazione accessibile per agevolare chi sta imparando l’italiano, chi ha esigenza di ingrandire i testi per un’esperienza di lettura più piacevole e per chiunque possa avere difficoltà a comprendere un messaggio complesso.

« Quando comunichiamo in modo accessibile, creiamo un mondo più comprensivo, dove tutte le persone possono capire, partecipare e contribuire »

Scegliere l’accessibilità significa scegliere l’apertura, la chiarezza e il rispetto per le diverse esigenze di ognuno. Perché una comunicazione che raggiunge tutte e tutti… ci permette di essere visti e valorizzati!

Per questa ragione, utilizziamo:

  • le regole della lingua facile, che aiutano a semplificare il messaggio con frasi brevi, elenchi e parole semplici.
  • un font grande e leggibile (utilizzando colori ad alto contrasto)
  • aggiungiamo icone e fotografie per rendere tutto più comprensibile e interessante.
  • linguaggio ampio: non utilizziamo il maschile sovraesteso, ma preferiamo una soluzione creativa che – secondo le direttive federali – crei una diversità nel testo tra i generi grammaticali che la lingua italiana ci offre.

Crediamo che essere visibili sia fondamentale per sentirsi parte di una comunità. Desideriamo che tutte e tutti possano riflettersi nelle parole che usiamo.